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ESCURSIONISTI
33km

Dislivello di 450 m

1 ristoro

pendenza massima 10%

Percorso facile

Percorso mediamente più agevole degli altri due, soprattutto nel tratto finale molto veloce e scorrevole. Tuttavia i primi 18 km sono gli stessi con le medesime difficoltà tecniche e pari dislivello.

Pronti via: usciti dalla pista salentina si gira subito a destra per raggiungere attraverso uno stradone sterrato la prima salita del percorso, in asfalto, lunga circa 1 km superata la quale si prosegue in continuo falsopiano fino al cosiddetto “bosco dei romani” che quest’anno si raggiunge attraverso una nuova variante sterrata. Superato il bosco iniziano le sostanziali novità: si scende ad intercettare uno dei tratti più suggestivi dell’intero circuito: il cosiddetto “morso del cane” che quest’anno si percorre al contrario. Allo stesso modo si percorre in senso inverso la famosa salita della “specchia del corno” che, quindi, pedalata in discesa metterà alla prova i ciclisti chiamati ad affrontare il caratteristico fondo pietroso e sconnesso. Di seguito ci si imbatterà nel tratto di “rottacapozza” che seguendo il mood “al contrario” verrà riproposta in salita. Si tratta di uno strappo molto ripido e sconnesso che culmina in un single track in falsopiano seguito da circa 5 km di stradoni con leggera ma costante contropendenza.

Terminati questi primi km in comune si giunge al primo bivio: a destra proseguiranno i ciclisti che percorrono i percorsi granfondo e marathon, mentre a sinistra gli escursionisti imboccheranno il percorso che nelle passate edizioni si percorreva in senso inverso.

Sono circa 14 km che si snodano tra tratturi, brevi tratti in asfalto e suggestivi single track che conducono dritti all’ultima fatica del circuito una salita sterrata che azzera le ultime energie prima del rientro in pista.

granfondo
53km

Dislivello di 650m

3 ristori

pendenza massima 10%

Nuovi tratti tecnici

Percorso tecnico caratterizzato da continui tratti pietrosi che metteranno a dura prova le doti atletiche dei corridori.

Come già descritto, il circuito ha in comune i primi 18 km con gli altri due percorsi. Girando a destra, giunti al bivio con il percorso escursionistico, si imbocca un falso piano che culmina in una discesa a “doppia esse” al termine del quale si imbocca a sinistra un single track che, seguito da una salita sterrata, conduce al “tecnico di masseria tonda” un altro single track particolarmente insidioso dove verranno fuori le abilità di guida dei concorrenti. Segue un tratto boschivo intervallato da qualche “tratturo” di campagna, per poi giungere al secondo bivio della gara: marathon / granfondo. Al bivio il percorso della granfondo prevede una lunga discesa in asfalto che termina con un tratto aspro e pietroso denominato “pitbull” dopo il quale ci si imbatterà in un insidioso single track in discesa che conduce al cosiddetto “passo del tasso”. Un passaggio immerso nella macchia mediterranea che culmina in una gravinella circondata da natura selvaggia e lastroni di pietra, da percorrere per raggiungere la fatidica “salita bianca”. Da lì il percorso replica quello della passata edizione ossia il passaggio attraverso la variante “omicron1 e 2”, la discesa di rottacapozza, la salita della “specchia del corno” ed infine il “morso del cane”.

Terminati questi tratti suggestivi, ma fisicamente impegnativi, si torna presso la pista salentina non prima di pedalare sull’ultima salita sterrata

Marathon
72km

Dislivello di 990 m

4 ristori

pendenza massima 25%

Nuovi tratti tecnici

Percorso sovrapponibile alla granfondo fino al secondo bivio.

Da lì si percorrerà un tratto del canale dei fani “alti” per poi scendere in una discesa ciottolosa con doppie curve e raggiungere un’area boschiva denominata “bosco monaci”. Usciti dal bosco ci si dirige attraverso un tratto asfaltato verso il canalone dei fani che quest’anno si imboccherà da un vecchio ingresso da poco recuperato e reso agibile. Percorso questo tratto suggestivo immerso nella natura, che cambia scenario continuamente, ci si dirige verso la “salitella delle fate” che si staglia sopra l’omonima grotta e fa da preambolo al “canyon”. Si tratta di single track pietrosi che alternano continuamente strappetti a discese e che a loro volta sono seguiti dal cosiddetto “belvedere del cervone” – single track che prende il nome dalla bellissima visuale sul mare che offre e dal rinvenimento di un serpente “cervone” durante la ricognizione preliminare a piedi degli organizzatori. Usciti dal belvedere si gira a sinistra e si scende in un’altra novità del tracciato: un tratto denominato Yo – Yo, ricavato su un lastrone di pietra, percorrendo il quale si ha l’impressione di replicare il caratteristico movimento “su e giu’” del giocattolo.

Uscendo da questo tratto attraverso nuovi passaggi si giunge al tratto denominato “pitbull”, superato il quale, il percorso si sovrappone a quello della granfondo fino alla pista salentina.

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